IMPARARE A PREGARE

La preghiera non può essere insegnata da princìpi e seminari. Deve nascere da una condizione di completo senso di bisogno. Se dico: “devo pregare”, presto la motivazione svanirà e rinuncerò; la carne è troppo forte. Devo essere guidato a pregare.

Troppi cristiani vivono in uno stato di rifiuto. “Bene, spero che un giorno il mio bambino starà meglio”. Alcuni genitori hanno davvero mollato: “Credo che non si possa fare niente. Bobby non guarirà, ma abbiamo tentato; lo abbiamo consacrato al Signore quando era un bambino. Forse un giorno”.

Più preghiamo, più percepiamo il bisogno di pregare. E più lo percepiamo, più vogliamo pregare.

La preghiera è la fonte della vita cristiana, l’ancora di salvezza del cristiano. Diversamente, è come avere una bambina fra le braccia e vestirla di tutto punto, ma non c’è vita in lei, non respira! L’abito pieno di orli non determinerà mai e poi mai i segni vitali della bambina. Non è bene parlare a qualcuno in stato comatoso. Ecco perché la grande enfasi sull’insegnamento nelle chiese odierne sta producendo risultati limitati. Insegnare è buono solo se c’è vita da canalizzare. Se gli ascoltatori sono in stato di coma spirituale, ciò che stiamo loro dicendo può anche essere buono e ortodosso, ma purtroppo, la vita spirituale non può essere insegnata.

I pastori e le chiese devono arrivare al punto di dire: “non siamo cristiani del Nuovo Testamento se non abbiamo una vita di preghiera”. Questa convinzione ci sgomenta un po’, ma in che altro modo ci sarà una svolta con Dio?

Se pensiamo veramente a ciò che Atti 2:42 dice: “Ed erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere”, possiamo vedere che la preghiera è quasi una prova di normalità della chiesa. Rivolgersi al Signore è la quarta grande caratteristica nella lista. Se la mia chiesa o la tua chiesa non stanno pregando, non dovremmo vantarci della nostra ortodossia o del numero di presenti al culto domenicale.

Infatti, Carol ed io ci siamo detti più di una volta che se alla Brooklyn Tabernacle dovessero venir meno lo spirito di contrizione ed il desiderio di rivolgersi a Dio, sapremo di essere nei guai, anche se avremo 10.000 membri.

 

by Jim Cymbala

LA SUA BONTÀ VALE PIÙ DELLA VITA

Di David Wilkerson (1931-2011)

Ecco qui uno dei versi più quotati e cantati di tutta la Parola di Dio: “Poiché la tua bontà vale più della vita, le mie labbra ti loderanno” (Salmo 63:3). Ti potresti chiedere: “Cosa vuol dire che la Sua bontà vale più della vita?”

La verità è che, la vita è breve. Si secca come l’erba, è come una stagione che dà posto alla successiva. Ma la bontà del Signore dura per sempre. Un milione di anni da ora Gesù sarà buono e dolce con noi come lo è adesso. Altri potranno toglierti la vita, ma non potranno mai portarti via la bontà del Signore.

Considera questo per un istante: Dio non è arrabbiato con te per i tuoi fallimenti. Se sei pronto ad abbandonare il tuo peccato, puoi essere perdonato e ristorato in questo momento stesso. La Parola di Dio ci dice che niente può mettersi fra noi ed il Signore, nessun peccato, nessuna colpa o pensiero di condanna. Puoi dire: “La mia vita è una benedizione per il Signore. Sono in grado di gioire e lodarlo. Sono pulito, libero, perdonato, giustificato, santificato e redento”.

Non importa quanto abbiano peccato le persone che ci stanno intorno. Dio continua ad amarci tutti. Ecco il motivo per il quale Dio ha mandato Suo Figlio. E noi dovremmo predicarlo al mondo!

Davide disse: “Non ho celato la tua benevolenza né la tua verità alla grande assemblea” (Salmo 40:10). Questo è il Suo desiderio per tutti noi.

Hai un padre dolce ed amorevole che ha cura di te. Egli ha conservato ogni lacrima che hai versato. Egli ha visto ogni tuo bisogno e conosce ogni tua necessità. Ti ama! Se solo riuscissi a comprendere quanto è dolce con te, paziente, premuroso, pronto a perdonarti e benedirti, non riusciresti a contenerti. Sono certo che grideresti e Lo loderesti fino a perdere la voce: “La Sua bontà vale più della vita!”

Halloween apre l’accesso al mondo occulto

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Col passare del tempo, la festa annuale di Halloween, originariamente arrivata negli USA attraverso le isole britanniche, si è diffusa anche in gran parte dell’Europa, diventando un costume affermato. Ma che cosa si nasconde realmente dietro gli spiriti, le streghe, le zucche e gli scheletri?

Halloween risale ai celti, che vivevano nella Francia settentrionale e nelle isole britanniche; i loro sacerdoti erano i druidi. Si occupavano di magia, adoravano la natura attribuendole proprietà magiche. Certi alberi o piante, come ad esempio la quercia o il vischio, per i celti avevano un particolare significato religioso. I celti adoravano oltre quattrocento diverse divinità. Al «dio della morte» o «dio dei morti» (Samhain) era dedicata una certa festa che cadeva il 31 ottobre. Questo giorno era l’ultimo del vecchio anno, poiché per i celti, con il 1° novembre cominciava l’inverno e quindi il nuovo anno. Samhain era probabilmente la divinità principale dei druidi. In questo giorno di festa, il 31 ottobre, pare si celebrassero persino sacrifici umani.
Si credeva che le anime dopo la morte, si trovassero in uno scomodo stato di passaggio; in quella sera, a seconda di quello che il dio dei morti decideva, dovevano rivisitare le loro dimore terrene. Lì venivano trasformati in bestie o altri esseri umani. Il soggiorno delle anime in questo stadio di passaggio, secondo le convinzioni di allora, poteva essere ridotto a due possibilità:

  1. le anime si cercavano un nuovo corpo, invasando un’altra persona;
  2. grazie alle intercessioni terrene arrivavano nel cielo.

Per questo, nei giorni festivi autunnali e invernali, tante persone passavano di casa in casa e promettevano, dietro ricompensa, di pregare per i morti. Chi dava al questuante cibo in abbondanza, poteva sperare che i suoi defunti, grazie alle tante preghiere, sarebbero arrivati prima in cielo. La paura di essere impossessati da un’anima vagante veniva scacciata con appositi sortilegi. Allora ci si travestiva, per rendersi poco attraenti a eventuali anime di morti vaganti. Anche le zucche intagliate e illuminate con fiaccole servivano a tale scopo. Venivano accesi grandi fuochi intorno a cui si danzava. In tal modo si volevano scacciare gli spiriti malvagi. Invece, per gli spiriti o le anime dei defunti buoni, che il «dio della morte» aveva liberato, venivano offerte delle vivande, per dar loro il benvenuto.
Il nostro odierno Halloween risale in gran parte agli usi e costumi dei druidi, nella loro festa invernale del 31 ottobre, che è tuttora considerato la più alta festività di tutti i maghi. Halloween fu introdotto in America intorno al 1840, da immigrati irlandesi. Invece delle barbabietole, per i loro lampioncini, utilizzarono le zucche, molto più imponenti, che venivano svuotate e incise da un lato a rappresentare facce mostruose. Per rendere il tutto ancora più spaventoso, le zucche venivano illuminate interiormente.
Anche i travestimenti fanno parte di Halloween; fra le figure classiche vi sono quelle dei fantasmi, e soprattutto delle streghe, che con i loro gatti neri sfrecciano su scope volanti. Per il settore pubblicitario, oggi Halloween è diventata la festa più importante negli USA. Dopo il Natale, questa festa in America rappresenta il secondo evento commerciale, che frutta un volume di affari di 2,4 miliardi di dollari. Il cinquanta per cento degli americani addobba le sue case in questa occasione e almeno un terzo si compra un costume. Nel frattempo, Halloween diviene sempre più popolare anche in Europa.

I cristiani dovrebbero tuttavia sapere quanto segue su Halloween:

  1. Halloween è divenuta la festività più importante per la stregoneria e altri tipi di occultismo.
  2. Questo giorno viene considerato l’unico giorno dell’anno in cui il diavolo, da molti considerato il «signore della morte», può essere pregato per vari motivi. Per i satanisti, quindi, questo giorno riveste un significato particolare.
  3. In tale giorno i satanisti compivano e compiono tuttora sacrifici umani.
  4. Partecipare ai festeggiamenti di Halloween può portare a pratiche occulte o rendere l’individuo aperto a tali pratiche.
  5. Nella storia, questo giorno era considerato particolarmente importante per tutte le forme di chiaroveggenza e di invocazione degli spiriti.
  6. La festa in tale giorno esprime pratiche pagane e filosofie come la reincarnazione (cioè la possibilità di nascere di nuovo dopo la morte in forma animale o umana), l’animismo (fede negli spiriti), lo sciamanesimo (sacerdoti maghi) e la dottrina dei druidi.
  7. Gli occultisti utilizzano questo giorno per fare nuovi adepti.
  8. Tutte le usanze e i simboli di questo giorno risalgono al paganesimo e all’occultismo.
  9. E’ altresì molto sorprendente che questo giorno, ancora prima della ricorrenza cattolica di Tutti i Santi, richiami alle dottrine antibibliche della sosta dei defunti nel Purgatorio e delle messe per i morti. Qui diviene chiaro quanto sia sottile la linea di divisione fra costumi pagani e pratica ecclesiastica.
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Gatto nero e zucca sono ingredienti classici di Halloween

La Bibbia dice chiaramente che queste pratiche degli ultimi tempi aumenteranno in tutto il mondo in modo incommensurabile: «Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni» (1 Ti 4,1).

Quello che sembra tanto innocuo, è in realtà di importanza capitale! L’umanità, in modo giocoso, viene sedotta ad aprirsi sempre più alle dottrine demoniache e a indurire il cuore verso Dio. Nella Bibbia siamo espressamente ammoniti a non immischiarci in pratiche pagane o occulte: «Quando sarai entrato nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio,

ti dà, non imparerai a imitare le pratiche abominevoli di quelle nazioni» (Dt 18,9). O: «Astenetevi da ogni specie di male» (1 Te 5,22). Di contro, l’apostolo Paolo loda i Tessalonicesi, che dopo la conversione hanno rifiutato ogni forma di culto agli idoli: «perché essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e come vi siete convertiti dagl’idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero, e Per aspettare dai cieli il Figlio suo che egli ha risuscitato dai morti; cioè, Gesù che ci libera dall’ira imminente» (1 Te 1,9- 10).

Possiamo essere grati che Dio in Gesù Cristo ci abbia provveduto una redenzione, che ogni peccato ci è perdonato e veniamo liberati da ogni legame. Il Signore Gesù ha tolto ogni potere a «colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo» (Eb 2,14). Gesù promette a tutti coloro che credono in Lui la vita eterna. Chi decide per Gesù non deve più cercare aiuto nelle stelle o nella chiaroveggenza per la propria vita, poiché in Lui ha trovato la vera vita!

 

Halloween? NO grazie!


In questi giorni fervono i preparativi per una festa molto particolare, Halloween originariamente arrivata negli USA attraverso le isole britanniche, si è diffusa anche in gran parte dell’Europa, diventando un costume affermato. 
Ma che cosa si nasconde realmente dietro gli spiriti, le streghe, le zucche e gli scheletri?
Questa festività risale ai celti, che vivevano nella Francia settentrionale e nelle isole britanniche; i loro sacerdoti erano i druidi. Si occupavano di magia, adoravano la natura attribuendole proprietà magiche, questi, adoravano oltre quattrocento diverse divinità. Infatti, al “dio dei morti” (Samhain) era dedicata una certa festa che cadeva il 31 ottobre.Tale festività è iniziata a diventare popolare nell’ottocento, negli USA, dove fu introdotta la famosa zucca e si iniziarono a usare i travestimenti che oggi fanno parte della tradizione di Halloween.
Oggi, halloween, oltre ad essere diventata la seconda festa più importante negli usa, è divenuta importantissima, soprattutto, per il mondo satanico, visto che il 31 Ottobre vengono celebrate i più importanti riti della religione satanica, tra i quali sacrifici umani e animali. Visto quanto sopra, possiamo affermare che dietro tale festività si nascondono morte e tenebre.
Noi, oggi, piuttosto che festeggiare le tenebre, preferiamo presentarvi la luce.
Questa luce ha un nome: Gesù Cristo!
Egli, un giorno, disse: Io sono la luce. Sono venuto in questo mondo perché chi crede in me non resti nelle tenebre. (Giovanni 12 :46)
Perché se questa festa ci parla di morte tenebre, Gesù ci parla di vita eterna e luce. Quest’anno, invece, di festeggiare la morte, puoi ricevere la Vita Eterna:  “Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.” (Giovanni 3:16) 
Gesù ti sta cercando, apri il tuo cuore, ed Egli illuminerà la tua vita e non rimarrai più solo.

Se vuoi avere, dai!

“VI SARÀ VERSATA IN SENO BUONA MISURA, PIGIATA, SCOSSA, TRABOCCANTE ” (Luca 6:38)
Una notte un uomo andò a casa di una missionaria e le riferì di una famiglia di otto persone che non mangiava da una settimana. Quando lei arrivò vide i volti dei piccoli malnutriti e diede loro un sacco di riso. Allora la madre dei bambini fece qualcosa di interessante. Tenne metà del riso e usci portando l’altra metà. Quando tornò la missionaria le chiese: “Dove sei andata?” Lei rispose: “Dai miei vicini, anche loro hanno fame”. La missionaria disse: “Non mi ha sorpreso il suo gesto; i poveri sono di solito molto generosi. Ma sono rimasta sorpresa del fatto che lei sapeva che erano affamati”. Come regola generale, quando stiamo soffrendo non abbiamo tempo per gli altri “La Bibbia insegna che quando ci si concentra sui bisogni degli altri, Dio farà in modo che le vostre esigenze vengano soddisfatte abbondantemente”. (vedi Efesini 6:8). Quindi, se vuoi ottenere, dai! Ecco perché: 1) Il dare è la chiave per la benedizione. Gesù disse: “Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi”. 2) Il seme che pianti ora, determina il volume del raccolto che otterrai in futuro. Nessun seme è troppo poco per potersi moltiplicare, se sei disposto a seminarlo. Se ti spendi per una causa più grande del tuo proprio tornaconto, scoprirai due cose: in primo luogo, è buono riconoscere i propri limiti, purché non diventino per te un impedimento. In secondo luogo, la benedizione di Dio ti viene donata quando dai quello che hai, invece di parlare di ciò che non possiedi. Quindi, se vuoi ottenere, dona!
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Le difficoltà formano il carattere

2 Cari fratelli, pensate che la vostra vita sia piena di difficoltà e tentazioni? Allora, siatene felici,
3 perché le difficoltà della vita aumentano la costanza.
4 Lasciate, allora, che la vostra costanza cresca fino a raggiungere la perfezione, in modo che voi diventiate cristiani perfetti sotto ogni aspetto.
5 Se qualcuno di voi ha bisogno di saggezza, la chieda a Dio e lʼotterrà, perché il Signore dà a tutti generosamente e senza rinfacciare.
6 Ma quando chiedete, fatelo con fede, senza avere dubbi, perché chi dubita è come unʼonda del mare, sospinta qua e là dal vento.
7-8 Se prima imboccate una strada e poi unʼaltra, insomma, se siete indecisi e non chiedete con fede, non illudetevi di ricevere qualcosa dal Signore!

APOSTOLO GIACOMO (CAP 1)

 

SALMO 24

Sal 24:1 Salmo di Davide.

Al SIGNORE appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti.

Che meraviglioso inizio ha il Salmo 24, esso ci ricorda che noi, abitanti della terra, non siamo altro che appartenenza di Dio. Sua è la terra, suo è tutto quello che vi è in essa, suo è il mondo intero. Essere consapevoli di appartenere al Re dei re e al Signore dei signori dovrebbe rassicurare il nostro cuore, eppure la realtà è totalmente differente. Sono due le considerazioni che voglio porre alla nostra attenzione:

1) Forse Dio non si interessa più della sua creatura e della sua proprietà?
2) O forse è l’uomo che ha voluto usurpare Dio della sua sovranità?

Nel nuovo testamento troviamo questo racconto narrato da Gesù. Un padrone di casa, piantò una vigna, vi mise le siepi intorno, vi scavò un luogo dove pigiare l’uva, vi costruì una torre e, dopo averla affidata a certi vignaioli, partì per un lungo periodo. Quando, giunse il tempo della vendemmia, egli mandò i suoi servi dai vignaioli, per riceverne i frutti, ma i vignaioli, presi i suoi servi, uno lo bastonarono, un altro lo uccisero e un altro lo lapidarono.
In ultimo mandò suo figlio dicendo: “Avranno almeno rispetto di mio figlio!”. Ma i vignaioli, visto il figlio, dissero fra loro: “questo è l’erede; venite uccidiamolo e impadroniamoci della sua eredità”

Leggere questa storia molto probabilmente ti avrà portato a pensare a quello che avresti fatto tu se fossi stato al posto del padrone, ma voglio farti notare che, questo stesso atteggiamento è stato riservato al nostro amato Gesù.

Qual è la risposta che dai alle due considerazioni sopra esposte? Dio non si interessa più della sua proprietà? O è l’uomo che ha deciso si usurpare illegittimamente Dio? La risposta è ovvia, l’uomo ha volontariamente cercato di allontanarsi da Dio distruggendo tutto quello che gli apparteneva, ma oggi la notizia positiva è che, anche se il peccato ci ha separato completamente da Dio, abbiamo ancora il tempo per rimediare al nostro errore, Dio continua ad amare il suo creato e la sua creatura tanto che ha dato la possibilità, a tutti coloro che credono in Gesù e che lo incoronano come Signore della propria vita, di diventare figli di Dio.
Forse da tempo hai dimenticato di considerare qual’ è il ruolo che Dio ha nella tua vita, Egli ne è il padrone indiscusso? O hai ceduto territorio all’usurpatore che vuole rovinare la tua esistenza? Rifletti qualche istante, e se ti accorgi che anche un solo millimetro è stato ceduto al peccato e al nemico delle nostre vite, allora oggi hai la possibilità di riprendere quello che hai ceduto al diavolo e riconquistarlo per il vero padrone della nostra vita.

Fatta questa scelta allora potrai unirti al salmista Davide e dire:
Al SIGNORE appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i SUOI ABITANTI!
Dio vi benedica.

SIATE FORTI…

Salmi 31:22‭-‬25
Benedetto il Signore che ha fatto per me prodigi di bontà quand’ero circondato e assalito. 23 Pieno di spavento, pensavo: «Sono stato abbandonato dal Signore». Tu, invece, ascoltavi la mia preghiera, quando invocavo il tuo aiuto. 24 Amate il Signore, voi suoi fedeli; egli protegge chi ha fiducia in lui, ma punisce duramente i superbi.  25 Siate forti, abbiate coraggio, voi che sperate nel Signore.

Una delle prove più stenuanti per il Cristiano è avere la percezione che Dio non ascolta o che la sua presenza non è con noi. Il salmista Davide scrivendo questo Salmo stava vivendo esattamente questa percezione. Si sentiva circondato, assalito, spaventato abbandonato. Quante volte nella nostra vita questa percezione invade i nostri sentimenti, e sembra che siamo soli, senza speranza, nessuno capisce quello che stiamo vivendo. Sembra che la nostra fede sta venendo meno e noi ci troviamo a dover combattere con tanti  PERCHE’!

Oswald Chambers scrive così:
La fede, per sua stessa natura , deve essere messa alla prova, e la prova più grande non è la difficoltà di credere in Dio, ma di vedere e capire la natura di Dio. Nel suo sviluppo pratico la fede deve passare per periodi di solitudine indicibili. Non facciamo lo sbaglio di prendere per prova della fede i comuni ammaestramenti della vita; molte contrarietà che noi crediamo prove della fede non sono altro che il risultato di essere vivi.

Quando nella prova della nostra fede, quella nella quale non riusciamo a capre Dio e la sua natura, pensiamo che Dio è nel silenzio ed è lontano da noi, ricordiamoci delle parole del Salmista,  Tu, invece, ascoltavi la mia preghiera
Dio ascolta sempre le nostre preghiere fatte nella sincerità, nella fiducia e per lo Spirito. In Apocalisse 5:8 è scritto che davanti all’Agnello di Dio (Gesù), vengono presentate delle coppe d’oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi.

E’ bello poter considerare che, le nostre preghiere vengono presentate come profumi alla presenza dell’Agnello di Dio. Dio ascolta, Dio vede, Dio conosce, Dio sa quello di cui abbiamo di bisogno. FIDIAMOCI DI LUI  facendo nostre le parole del Salmo 31:25
Siate forti, abbiate coraggio, voi che sperate nel Signore.

Se invece muore…

granelloIn verità, in verità vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto.
Giovanni 12:24
” se invece muore…” che cos’è la morte? È l’apertura dell’involucro che si spezza per opera della temperatura e dell’umidità e che permette alla vera vita del grano di esprimere se stesso. Accade tante volte che un cristiano abbia la vita del Signore in lui e che quella vita sia confinata e soffocata dal duro involucro della natura.
Questo produce, ed è davvero triste a vedersi, un cristiano senza frutti. In questo caso non è questione di ottenere la vita, perché quella è entrata in noi al momento della conversione, ma di liberarla, in modo che possa crescere e dare frutto. Se ci avvolgiamo nel nostro involucro e opponiamo resistenza alla chiamata di Dio di prendere la sua croce e di essere spezzati fino ad aprirci, ostacoleremo la possibilità dell’uscita del frutto che glorifica Dio.
Possiamo anche gioire di qualche benedizione interiore, ma solo quando quella vita interna viene sparsa intorno a noi gli altri possono trarre beneficio dalla nostra vita terrena.

 

Watchman Nee

 

Dio ti ama

dio ti ama così come sei

Un uomo in avanzato stato di età ed affetto da Alzheimer un giorno, in un momento di lucidità, si alzò è dichiarò queste parole:

Amare e non essere amato è tempo perduto.

Questo vecchietto solo qualche mese prima era stato scaricato da alcuni figli a causa della malattia i quali, per vari motivi, non vollerò più prendersi cura di lui.

Non so quale sia stato il pensiero che passava nella mente di quest’uomo. Molto probabilmente la causa è attribuibile all’amore non corrisposto da parte dei figli o semplicemente la frase è stata dettata da un senso di solitudine nel quale riversata quest’uomo. Una cosa è certa, quest’uomo riteneva che aver amato è stato tempo perso.

Menomale che Dio non la pensa come il nonnino della nostra storia; Egli ha amato l’umanità incondizionatamente Tanto da dare il suo unico figlio (Gesù) , pur sapendo che l’umanità lo avrebbe ucciso ingiustamente.

Ma perché Dio ha sacrificato il suo figlio mandandolo (consapevolmente) a morire per l’umanità? Cosa ha spinto Dio a lasciar morire il suo unico figlio?

La risposta non è complicata, anche se umanamente poco comprensibile.

AMORE INCONDIZIONATO

La realtà è che l’uomo, a causa del peccato, è separato da Dio e quindi destinato all’inferno, senza alcuna possibilità di presentarsi davanti al creatore. La soluzione alla separazione c’è l’ho ha dato il sacrificio di Gesù il quale fu ucciso sulla croce e il terzo giorno è risorto e quel sacrificio è l’espiazione dei peccati dell’umanità.

Di tutta l’umanita?  la Bibbia dichiara:

Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unico Figlio affinché chiunque crede in lui non muore ma ha la vita eterna.

Il dono di Dio è accessibile a TUTTI.

A Dio non interessa qual’è la tua posizione sociale, ne tanto meno il tuo conto in banca, figuriamoci se Dio è interessato al tuo aspetto fisico. Egli ti ama semplicemente per quello/a che sei.

L’unica condizione che Egli pone è

CREDERE IN GESÙ, pentirsi dei peccati e permrttergli diventare il sovrano della nostra vita.

Se desideri ottenere salvezza, perdono dei peccati e vita eterna fai semplicemente una preghiera spontanea chiedendo a Dio il perdono dei peccati e vedrai che la tua vita avrà un altra prospettiva, sentirai pace, gioia e soprattutto avrai la certezza che, quando morirai andrai nel cielo alla presenza di Dio.

Se vuoi conoscere di più dell’amore di Dio, leggi la Bibbia, se non ne possiedi una, scrivici, saremo felici di inviarti un Nuovo Testamento.

Dio ti benedica